ALCUNE RISPOSTE ALLE VOSTRE DOMANDE
Interventi
Dott. Giulio Alessandri Bonetti Ortodontista
Prof. Luigi Checchi Chirurgo orale Cattedra di Chirurgia Speciale Odontostomatologica Università degli Studi di Bologna.
Domanda:
"Sono una mamma di 38 anni, mia figlia di 16 anni ha un problema ai denti, è affetta da progenismo e lo specialista ci ha consigliato un intervento chirurgico al quale dovrà sottoporsi a 18 anni. Prima dell'intervento dovrà portare un apparecchio ortodontico fisso (per circa 1 anno e mezzo). Vorrei capire se questo intervento è necessario e a quali conseguenze potrebbe andare incontro se non lo facesse, perché è restia ad affrontare la sala operatoria e a sopportare l'apparecchio che reputa 'antiestetico'."
P.G. 62, Forlì
Risposta:
"Gentilissima Signora P.G.- '62, vorrei premettere che non è possibile dare un giudizio clinico preciso sul caso di Sua figlia e quindi poter rispondere alle sue domande senza visitarla; per questo ci limiteremo a fornirLe alcuni suggerimenti. Il progenismo è una disarmonia dello scheletro facciale, a prevalente componente genetica, che si manifesta o si aggrava nell'età dello sviluppo. Questa alterazione scheletrica spesso si accompagna ad un rapporto anomalo fra le arcate dentali. Le possibilità terapeutiche dipendono, da un lato, dall'entità della discrepanza scheletrica e/o dentale, dall'altro dal livello di accettazione da parte del paziente della propria estetica facciale. Ne consegue che nelle situazioni di discrepanza scheletrica lieve è possibile ottenere un buon rapporto fra le arcate dentali con il solo trattamento ortodontico. In questo caso le modifiche dell'estetica facciale possono essere nulle o minime. Se la discrepanza scheletrica è invece grave la terapia prevede un allineamento delle arcate dentarie con apparecchio ortodontico e successivamente una armonizzazione del rapporto scheletrico mediante la chirurgica. Con questa terapia i cambiamenti del volto sono sempre presenti e la loro entità dipende dal tipo di intervento e dall'entità degli spostamenti effettuati. Va comunque ricordato che la necessità a sottoporsi a questo tipo di interventi è prevalentemente di tipo estetico. Le indicazioni per motivi funzionali, posturali, di salute dentale, ecc. devono essere valutate attentamente e con estrema cautela all'inizio della terapia in quanto è assai difficile assicurare risultati in tale ottica. A mio parere il punto fondamentale è che la decisione spetta solo a Sua figlia. E' lei che deve richiedere ed essere pronta psicologicamente ad accettare una sostanziale modifica del suo viso; ad uscire dalla sala operatoria come la sorella, o addirittura la cugina, della persona che è entrata. Oggi forse non è pronta, non ha motivazione. Aspetti. Normalmente non c'è alcuna urgenza per questo tipo di terapia."