ALCUNE RISPOSTE ALLE VOSTRE DOMANDE



Denti sani in gravidanza

- Le malattie parodontali della mamma possono trasferirsi sul nascituro. -

Repubblica, Salute,
L. Checchi


"Sempre più spesso arrivano alla nostra osservazione pazienti che richiedono un intervento "speciale": si tratta di persone estremamente motivate che, volendo programmare una gravidanza abbisognano di delucidazioni atte a minimizzare l'insorgere di patologie parodontali.
Questo perché durante questo particolare periodo notevoli sono i cambiamenti che avvengono nella cavità orale delle gestanti: variazione del colore gengivale (da rosa a rosso scuro), edema, sanguinamento ed allo spazzolamento foetor ex oris (alito cattivo), pseudo-tasche gengivali ed a volte piccole formazioni gengivali, denominate granulomi piogeni ed epulidi gravidiche. Questa fase infiammatoria, altresì denominata gengivite gravidica, è spesso localizzata ai denti anteriori, accompagnata da mobilità degli stessi ed è fonte di preoccupazione, nonché di dolori sordi e diffusi per le pazienti.
Questa patologia, prevalente tra il terzo ed il sesto mese è dovuta ad una serie di cambiamenti ormonali, con aumenti notevoli di livelli di progesterone ed estrogeni, accompagnata da permeabilità vascolare, edema del fluido gengivale. Il progesterone, in particolare è ritenuto responsabile dell'aumento delle prostaglandine (e quindi maggiori cambiamenti infiammatori), nonché della riduzione della proliferazione fibroblastica (e quindi di una riduzione delle cellule gengivali). I cambiamenti ormonali possono anche indurre un indebolimento delle difese anatomiche gengivali con una diminuzione della cheratinizzazione (corneificazione) gengivale. Come se poi tutto questo non bastasse, si può avere una diminuzione della produzione di anticorpi, nonché di linfociti. A fronte di tutti questi cambiamenti, di per sé fisiologici, la gestante può trovarsi in situazioni igieniche non appropriate, situazione questa che amplifica la risposta ormonale in presenza appunto di placca batterica. Ed ecco quindi il punto chiave su cui si può e si deve intervenire e cioè l'importanza di un buon controllo della placca batterica, controllo che avviene sia mediante un'igiene professionale (detartrasi) mensile dal terzo al settimo mese, sia istruendo scrupolosamente le gestanti sulle tecniche igieniche domiciliari più appropriate. In altre parole, l'azione ormonale sulle gengive non può essere evitata, ciò che può e deve essere posto sotto controllo è la placca batterica.
Appare quindi estremamente importante che la gestante si affidi, oltre che all'ostetrico, anche al parodontologo al fine di evitare infezioni gengivali, ascessi (con relative terapie antibiologiche) in modo da poter continuare quindi ad alimentarsi in maniera congrua.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, va ricordato che è scientificamente accertata la trasmissione batterica via orale dalla mamma al neonato. Ne consegue la necessità che la componente microbiologica della gestante prima e della mamma poi sia controllata e mantenuta a livelli accettabili. La parola chiave è, quindi, prevenzione con controlli professionali ed igiene orale al fine di minimizzare i danni della gengivite gravidica."


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